Meningite

Toscana, Sorveglianza Sanitaria Pisa Livorno

Nota esplicativa sull’importanza e modalità per la vaccinazione anti meningite che dovrà essere effettuata dal SSN

La Toscana è la seconda regione in Italia, dopo la Puglia, come numero di casi registrati nell’ultimo triennio anche se si tratta sempre, per fortuna, di cifre piuttosto basse. Cerchiamo allora di capire meglio con quale malattia abbiamo a che fare. 1) CHE COS’È LA MENINGITE? È un’infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono encefalo e midollo spinale. 2) DA CHE COSA È PROVOCATA? Gli agenti patogeni possono essere molti ma le forme più comuni sono di tipo virale o batterico. La meningite virale, detta anche asettica, non è contagiosa e i pazienti possono ristabilirsi nel giro di una settimana. La meningite batterica può essere causata da vari tipi di batteri ma i più comuni sono il meningococco – B e C – lo pneumococco e l’hemophilus influenzae di tipo B. Ci concentreremo qui sulla meningite da meningococco, detta anche purulenta per il fatto che i batteri producono pus nel cervello, che è quella maggiormente contagiosa e può dunque provocare epidemie. Si tratta di una malattia che colpisce bambini, ragazzi e giovani adulti (fino ai 50 anni circa) ed è causata da un patogeno estremamente aggressivo: il meningococco infatti non va a colpire le persone fragili, malate o anziane, bensì soggetti sani, giovani e con difese normali. 3) COME SI RICONOSCE QUESTO TIPO DI MENINGITE? I sintomi sono essenzialmente tre: febbre alta, forte mal di testa e rigidità alla nuca, al punto che il malato è incapace di flettere la testa sul collo. Possono esserci poi nausea insistente e vomito, fotofobia, sopore, e talvolta eruzioni cutanee. 4) IN CHE MODO SI PUÒ VENIRE CONTAGIATI? Il meningococco si trasmette per via aerea quando c’è un contatto stretto con i malati attraverso le secrezioni respiratorie, ad esempio con tosse, starnuti o baci. I casi sono infatti molto più frequenti in inverno quando si sta al chiuso in ambienti affollati, ad esempio scuole, discoteche, comunità. meningite1 5) ESISTONO POSSIBILITÀ DI PREVENZIONE? L’unica misura efficace oggi è il vaccino. Per il meningococco di tipo C la vaccinazione in Toscana è gratuita per i ragazzi fino a 18 anni (limite d’età che a Empoli è stato portato a 45 anni). I giovani possono anche vaccinarsi gratis contro il meningococco B. Oltre a costituire una prevenzione per il singolo, il vaccino ha per così dire una funzione preventiva in senso lato. Il batterio si localizza infatti tra il naso e la gola del portatore sano: quando ci sono molti portatori può manifestarsi un caso di meningite. Con la vaccinazione, nel medio-lungo periodo il numero di portatori si abbassa, e dunque diminuisce il rischio per l’intera comunità. 6) MA I VACCINI POSSONO AVERE EFFETTI COLLATERALI IMPORTANTI? Si tratta di polisaccaridi che non hanno tra i componenti né virus né batteri e sono dunque molto ben tollerati ed efficaci. In soggetti particolarmente sensibili o nei bambini piccoli possono manifestarsi effetti di tipo locale e di breve durata come gonfiore, eritema o dolore nella sede dell’iniezione, oppure si possono avere febbre o inappetenza, che poi scompaiono. 10) E LA MENINGITE QUALI CONSEGUENZE PERMANENTI PUO’ AVERE? Le conseguenze più frequenti sono problemi all’udito e alla vista, e nel lungo periodo persino l’epilessia, possono esserci pure danni cerebrali e il decesso. Ma si può anche guarire completamente. La campagna regionale toscana sulla prevenzione e la diffusione del meningococco C ha previsto particolari misure di profilassi vaccinale principalmente rivolte alla fascia adolescenziale: ai ragazzi dall’11° al 20° anno di età ai quali è offerto gratuitamente il vaccino antimeningococco C. Sempre la stessa campagna regionale prevede la vaccinazione gratuita anche nella fascia di età 21- 45 anni, ma solo nelle Aziende Sanitarie in cui si è verificato un caso (Aziende sanitarie di Arezzo, Empoli, Firenze, Lucca, Pisa, Prato e Pistoia) e solo su richiesta degli interessati e dopo aver dato comunque la precedenza alla fascia adolescenziale, che è indicata come prioritaria. Dott.ssa FAVILLI FRANCESCA.

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